Focus: Cannabis, gli aspetti normativi e regolatori.

Indubbio che si tratti di un tema di profonda attualità. Ne parla l’agenda del governo alle prese con gli effetti della sentenza della Consulta che ha dichiarato l’incostituzionalità della Legge Fini-Giovanardi nonché la necessità di ripristinare le tabelle contenenti le sostanze stupefacenti e la relativa disciplina. Le
origini di questo percorso di ridefinizione del quadro normativo di contesto sono da riferirsi alla legge regionale toscana numero 18 dell’8 maggio 2012, la prima in Italia, ad aver previsto l’uso di
alcuni farmaci cannabinoidi a carico del servizio sanitario regionale per determinate patologie, compreso il dolore oncologico. Il primato della Toscana è stato seguito dalla Liguria (2012), che ne ha previsto
l’impiego in oncologia, anestesia e rianimazione e neurologia; distribuzione gratuita prevista da una legge regionale nelle Marche (2013) per alcune malattie e “in assenza di valide alternative terapeutiche” e in Friuli Venezia Giulia (2013), in Puglia una sperimentazione permette la distribuzione gratuita del farmaco, fono
alla delibera del Consiglio Regionale dell’Abruzzo e della Sicilia di pochi giorni fa.

La normativa di riferimento ha posto fino ad oggi severe indicazioni in materia di utilizzo di prodotti identificati come stupefacenti; basti pensare che sono in produzione Bedrocan, Bediol, Bedrobinol e Bedica, secondo quanto previsto dalle Convenzioni Internazionali in materia di sostanze stupefacenti, ma sono sprovvisti di autorizzazione all’immissione in commercio ai sensi delle direttive comunitarie in materia di medicinali ad uso umano (Articolo 5 della Legge 94/98).

Questa breve guida, vista la particolare complessità del processo, vuole porre l’accento sulle prescrizioni da adottare per la prescrizione del farmaco in una struttura pubblica nella Regione Toscana, giacché il farmacista privato, dietro prescrizione di un Medico di Medicina Generale o Specialista, può procedere a preparazione con maggiore semplicità. Gli aspetti peculiari di questa profonda novità sono riferibili alle suguenti indicazioni:
– Le strutture autorizzate
– Modalità di approvvigionamento del principio attivo
– Esemplificazione del processo di preparazione della formulazione
– La scelta della via di somministrazione

.:: Le strutture autorizzate ::.
Ai sensi della Delibera GRT n. 1162 del 23.12.2013, le strutture pubbliche autorizzate sono Oncologia, Neurologia, Hospice. A loro compete prioritariamente il compito di somministrare il farmaco; nel caso sia necessario proseguire il trattamento oltre la dimissione, la struttura attua una dimissione assistita e provvede direttamente alla consegna dei farmaci necessari al proseguimento della terapia.

Come da documento del consiglio sanitario allegato alla delibera 1162/2013, i prodotti a base di cannabinoidi possono essere utilizzati per il dolore oncologico refrattario a morfina, utilizzabile in associazione ad altri analgesici, dolore cronico di origine neurologica resistente sia ai farmaci del dolore neuropatico che agli
oppiacei, sindrome di Gilles de la Tourette.

.:: Modalità di approvvigionamento del principio attivo ::.
Per allestire le specialità medicinali a base di cannabinoidi occorre ordinare le materie prime secondo la procedura richiesta dall’art. 2 del D.M. 11.02.1997 (importazione di specialità medicinali registrate
all’esterno). Due e differenti le modalità: direttamente dall’Olanda oppure in Italia da un produttore accreditato. Il processo è sensibilmente articolato:

Richiesta verso l’Olanda
1. Il medico invia la ricetta non ripetibile in originale al farmacista preparatore.
2. Il farmacista preparatore invia al Ministero della Salute – Ufficio Centrale Stupefacenti la copia della ricetta medica e la richiesta di importazione.
3. Il Ministero della Salute – Ufficio Centrale Stupefacenti rilascia un “nulla osta”, ai sensi dell’art. 3 del D.M. 11.02.1997 e invia 3 copie al farmacista in originale di autorizzazione all’acquisto.
4. Il farmacista contatta direttamente il Ministero della Salute Olandese-Bureau voor Medicinale Cannabis ed ordina il farmaco prescritto inviando 2 copie in originale dell’autorizzazione ministeriale e 1 copia della ricetta medica.
5. Il Ministero della Salute Olandese, recepita la richiesta, inoltra un contratto in duplice copia corredato di fattura.
6. Il contratto viene firmato dal Farmacista richiedente oppure, nel caso di una struttura pubblica, dal Responsabile “acquisizione beni e servizi” dell’azienda di appartenenza che provvederà al disimpegno
delle pratiche burocratiche connesse all’acquisto.

All’arrivo del principio attivo in laboratorio, il farmacista notifica al Ministero della Salute l’avvenuta consegna.

Richiesta in Italia
1. Il medico invia la ricetta non ripetibile in originale al farmacista preparatore.
2. Il farmacista preparatore compila il Buono Acquisto in 4 copie delle quali 1 copia rimane al laboratorio galenico richiedente e 3 copie vanno inviate alla ditta fornitrice. Contestualmente nella struttura d’appartenenza vengono avviate le pratiche burocratiche per il pagamento.
3. La ditta fornitrice, ricevuto il pagamento, invia quanto richiesto completo della bolla di consegna e una copia del Buono Acquisto.

In entrambi i casi, il farmacista preparatore ha l’obbligo di prendere in carico il principio attivo utilizzando il Registro di Entrata e Uscita per gli Stupefacenti, inserire i documenti allegati in apposito
raccoglitore dedicato, custodire il principio attivo in apposito armadio chiuso a chiave.

.:: Esemplificazione del processo di preparazione della formulazione ::.
Secondo le NBP (FU I XII Ed.), il farmacista preparatore esegue i seguenti step:
– Taratura della bilancia
– Pesata della sostanza
– Preparazione cartine
– Etichettatura secondo NBP. In etichetta, oltre alle normali indicazioni, deve essere riportata la dicitura: “Soggetto alla disciplina del DPR 309/90 e succ. modifiche. Tab. II, Sez. B”.

.:: La scelta della via di somministrazione ::.
La scelta della via di somministrazione influisce notevolmente sulla farmacocinetica e sulla farmacodinamica del prodotto: la via inalatoria comporta un rapido assorbimento dei principi attivi ed una rapida comparsa dell’effetto (circa in 15 minuti). I picchi ematici sono elevati e l’eliminazione rapida. Se assunta oralmente, invece, la cannabis manifesta i suoi effetti dopo 30-90 minuti raggiungendo il massimo dopo due o tre ore. L’effetto si prolunga per altre 4-8 ore. L’eliminazione è graduale. In entrambi i casi, si consiglia di iniziare con dosaggi bassi e attendere due settimane prima di valutare una variazione della posologia. Si raccomanda di non “fumare” i prodotti in quanto la combustione determina una notevole perdita di principi attivi (fino al 40%).

Idalba Loiacono